sabato 7 aprile 2007

Tony Tough and the Night of Roasted Moths

Tony Tough è un'avventura grafica troppo spassosa, con battute (ed enigmi) veramente fuori di testa. Forse per questo è così divertente.
Beh, adesso potete anche buttarvi nella soluzione...



Era sera e la mia avventura stava per iniziare, dovevo trovare una parrucca. Mi dava noia vedere Pantagruel vegetare e mangiare quelle schifezze caramellate, così gli parlai chiedendogli di darmi una mano e spedendolo ai piani superiori. Quindi raccolsi il suo sacchetto di dolciumi ed uscii dalla mia stanza. Accanto alla pozza notai un fogliettino. Lo raccolsi anche se non riuscii a capire cos'era esattamente. Aprii l'altra porta ed entrai. Vi era un altro pezzo di carta strappato al muro con scritto sopra gli indumenti necessari per costruire un costume per la festa di Halloween. Purtroppo mancava la fine, ed allora pensai di appiccicarci il fogliettino. Combaciava perfettamente! Lo lessi: per costruire il costume avevo bisogno di un vestito a fiorellini, un mazzolin di fiori (che vien dalla campagna), una parrucca ed un foulard. Ma in fondo a cosa mi poteva servire adesso? Mah... Chiusi la porta e presi il vestito che vi era appeso dietro. L'armadio, magari dentro ci potevano essere i capelli finti che cercavo. Feci per aprirlo ma una crepa si formò sotto i miei piedi spedendomi nelle catacombe dell'edificio. Li riposava la leggendaria donna delle pulizie. Incredibile, nessuno avrebbe scommesso sulla sua esistenza. Mi appropriai della parrucca che portava. Finalmente! Un urlo mi scosse, ponendo fine al mio momento di gloria. PANTAGUEL! Era lui! Entrai nella tubatura a sinistra e mi ritrovai davanti al mio ufficio. Salii le scale e vicino all'ingresso raccolsi il foulard di Pantagruel e la lettera che giaceva vicino. Oh, No! Avevano rapito Pantagruel e mi attendevano ad Halloween Park per discutere il riscatto. Parlai con i due miei colleghi e venni a conoscenza del nuovo trofeo: la mucca appesa al muro per la parte sbagliata. Quasi per invidia tirai la coda al povero animale. Qualcosa accadde. Corsi nel mio ufficio e vidi che la vecchia Betsy aveva lasciato il mazzolin di fiori (che vien dalla campagna) che teneva in bocca. Strana espressione aveva adesso, ma tutto sommato gli donava. Presi con me i fiori per terra e mi involai verso Halloween Park. Una volta giunto parlai con la vecchina che era all'entrata. Questa mi disse che per entrare era necessario pagare un tributo in glucosio ed indossare un travestimento vestito. Per lo zucchero mi bastò dargli le schifezze che mangiava Pantagruel, ma sinceramente ero molto restio a vestirmi da qualcos'altro. Alla fine cedetti e combinai il vestito che avevo trovato nel ripostiglio con il foulard, i fiori e la parrucca. Che orrore! i peggiori cinque minuti della mia vita, li, vestito come una pastorella. Beh, almeno ero riuscito ad entrare.... Appena dentro qualcosa di strano accadde: il proprietario chiuse i cancelli bloccandomi dentro. Poco male, ero li per cercare Pantagruel e non me ne sarei andato senza averlo prima trovato. Entrai nella tenda della donna barbuta proprio vicino all'entrata. Uau, doveva essere presente anche un fruttivendolo allo spettacolo... Comunque tutta quella verdura sparsa a giro mi sembrava uno spreco, così mi appropriai del pomodoro, della cipolla e della carota. Sentivo una donna piangere dentro il camerino, così entrai. La donna barbuta era disperata. Le parlai: la pessima fine dello spettacolo l'aveva depressa, ed inoltre non si sentiva più donna. Mi disse anche che forse la persona più indicata a risolvere i miei problemi era il mago poco più a nord di dove mi trovavo. Con una mossa tanto elegante quanto discutibile, gli allungai il mazzo di fiori. Questa si sentì più apprezzata, ed in segno di riconoscimento, mi regalò la dentiera di sua madre (ma che bel regalo, eh?), e poi mi invitò gentilmente ad andarmene. La accontentai. Decisi a quel punto di perlustrare il parco per rendermi conto di come era fatto (dai su, scovate le cinque piazzette!). Nel mio girovagare, vidi a nord del tendone della donna barbuta un grande testone. Doveva essere la dimora del mago, ma purtroppo per entrare avevo bisogno di un dollaro, e le uniche cose presenti nel mio borsello erano le termiti. Sulla destra, un ragazzino stava guardando dentro un tendone attraverso due buchi in una delle pezze di stoffa di quest'ultimo. Feci per parlargli ma scappò via. Presi allora il pezzo di tendone forato, e dall'altra parte vi era ancora lo spione che anche stavolta corse via. Mi diressi allora verso la piazza centrale e scesi in basso verso Shmiley il Clown. Mai visto spettacolo più osceno. Capisco perchè il pubblico era pressochè inesistente. Gli parlai e, dopo avermi piantato un pugno scagliato dal suo martello, mi disse delle ragioni che lo spinsero a scegliere quell'occupazione. Era un lavoro che odiava, ed ebbi l'impressione che ciò fosse dovuto al fatto che non era veramente pessimo nei panni del clown. A sinistra vi era il venditore di Hot Dog, più che una persona, un vegetale. Accanto al furgoncino degli Hot Dog vi era un cestino della spazzatura come tanti ne avevo visti all'interno del parco. Ma osservandolo meglio notai che questo aveva le ruote. Provai a spingerlo, facendo leggermente innervosire Shmiley. Lo rimisi nella sua posizione, e fu allora che una brillante idea mi balenò nella testa: gli piazzai sopra il telo forato e gli appioppai la dentiera. Ecco a voi uno spettatore sempre allegro! Lo spinsi e Shmiley iniziò a dare spettacolo (pietoso), incoraggiato dal fatto che il cestino non accennava a smettere di sorridere. Potei così raccogliere il martello che aveva usato contro di me. Mi diressi allora da Rufus il forzuto,(l'ultima uscita in basso a sinistra nella piazza centrale). Lo sbruffone si offrì di gareggiare con me in una prova di forza. Avrebbe vinto chi sarebbe riuscito con un colpo di martello ad arrivare più in alto nel Forzometro. Il colpo di Rufus fu potentissimo. Indi si offrì di prestarmi il martello. Accettai, ma era troppo peso, e la mia prestazione fu deludente. Non mi persi d'animo e gli riproposi la sfida. Questa volta decisi di utilizzare il martello che avevo preso da Shmiley. Non ho mai avuto ben chiaro il funzionamento di questi cosi, così riuscii nella mirabile impresa di sferrarmi un cazzotto nel viso. Non so come, ma riuscii ugualmente a spedire quella pallina più in alto (verso l'infinito ed oltre). Rufus, demoralizzato, pagò il prezzo della scommessa e mi diede il dollaro che mi spettava. Corsi ad inserirlo nel mangia-monete a sinistra del testone del mago. La bocca si aprì ed ebbi accesso all'interno. Parlai con il chiromante. Questo mi disse che Pantagruel era effettivamente nel parco, ma non sapeva esattamente dove. Avrebbe avuto bisogno di una pozione Long View per poterlo localizzare con più esattezza. Mi offrii di realizzarla ed allora mi diede la lista degli ingredienti necessari. Li lessi: un pentolone ove piazzare la pozione, del latte, caffè, succo di frutta, cistifellea di kamaro, pepe ed una ciliegia. Chiesi informazioni al mago per sapere dove poter reperire ognuno di questi ingredienti all'interno del parco. Non fu molto chiaro, mi sarei dovuto arrangiare.


IL PENTOLONE
Il primo passo era quello di recuperare il pentolone. Dove poterlo prendere? Andai a nord della testa del mago giungendo ad un bivio, dove vi era una piccola porta di legno che sembrava un bagno. Una sfilza di cartelli mi indicavano le possibili direzioni. Proprio alla base del paletto che reggeva i cartelli, vidi un bastone che feci subito mio. Corsi allora nella piazza centrale per poi dirigermi alla fontana a sud-est. La scultura centrale reggeva un pentolone, proprio quello che mi serviva! Provai quindi ad usarvi il bastone, ma purtroppo ero troppo piccolo per riuscire a farlo cadere giù. Avevo bisogno di qualcosa che mi desse una mano. Tornai nella piazza centrale e mi mossi verso ovest, fino al gioco delle tredici zucche. Sfidai il cervellone e, dopo un paio di tentativi, lo vinsi (guardate la figura per la combinazione!)
Come premio mi fu donato un tapiro viola di pezza. La mia prossima meta sarebbe stata la piazzetta con il Photo-o-Matic. Qui vi era una fontana a forma di serpente. La otturai con il pupazzo appena vinto, in questo modo l'acqua che sarebbe uscita dalla fontana principale lo avrebbe fatto con una pressione maggiore. Corsi all'altra fontana e riprovai a prendere il pentolone usando il bastone. Bingo! Il pentolone era finalmente nelle mie mani, il primo passo verso la vittoria.

BIANCO COME IL LATTE
Ok, era il momento di mettere insieme gli ingredienti. Il primo era il latte. Ma dove trovare del latte? Tornai al gioco delle tredici zucche, ed imboccai la via per il castello. Un pescatore faceva un leggero sonnellino con vicino la sua scatoletta di esche. Prelevai un verme da quest'ultima. Mi diressi allora laddove avevo raccolto il bastone. Osservai la porta li vicino. Era chiusa dall'interno, la chiave però era ancora nella toppa e c'era una fessura in basso. Provai ad infilare il baco nella toppa, ma era troppo molliccio per fare al caso mio. Dovevo trovare qualcosa di meglio. Mi diressi al camioncino degli Hot Dog ed entrai in quest'ultimo dal retro. Dentro vi era un forno ed un congelatore. Senza pensarci troppo infilai il verme nel congelatore e poco dopo ebbi indietro un baco ghiacciato. Tornai alla porta maledetta, infilai la ricetta nella fessura in basso ed infine l'anellide ghiacciato nella toppa. La chiave cadde sul foglio, riprendendo la ricetta, fu finalmente mia. Aprii quindi la porta. Dopo qualche istante di disorientamento mi ritrovai all'interno di una stanza senza uscite con un acquario a sinistra, una testa di marmo ed una bottiglia in basso, una corda con appeso un prosciutto ed una leva a destra. Provai a tirarla. Quindi giurai a me stesso di non compiere più una simile azione. Presi allora la bottiglia e la spaccai sulla testa di marmo. Quello che ottenni furono dei vetri taglienti con cui tagliai la corda. Il pesciolino all'interno dell'acquario polverizzò il prosciutto lasciando solo un osso, osso che con maestria infilai nel mio impermeabile. Accanto alla leva vi era una sorta di orifizio ove inserire qualcosa. Vi piazzai l'osso e tirai la leva nuova di zecca. Una porta si aprì. Una volta fuori vidi un secchio di vernice bianca. Già, bianca come il latte. La presi e la infilai nel pentolone. Meno uno!

COS'È IN FONDO IL CAFFÈ?
Salendo le scale mi trovai un corridoio ove vi era la mistica stanza 205 che mi aveva parlato il mago. Per il momento ignorai il tutto e tornai alla piazza centrale uscendo dalla porta al piano terra vicino alle scale. Nella piazza decisi di esplorare il Razzo al centro. Salii. Gran bel posto! Tra le tante cose che vidi, la mia attenzione fu attratta da uno skateboard. Tentai di farlo mio, ma il ragazzo dietro il banco me lo impediva. Gli parlai chiedendogli che cosa stava leggendo. Mah, la gioventù di oggi.... Tornai alle prese con lo skate. Aspettai che il ragazzo venisse attratto dalla lettura, rifugiandosi dietro al suo giornale per fare ma la tavola con le ruote. A questo punto tornai alla piazzetta con il Phot-o-Matic. Salii su nella collina. Qui vi era un fanciullo che attendeva ansiosamente di entrare in bagno. Questo mi disse che era occupato da una strana bestia bianca. Quanta fantasia! Feci per aprire il cancello, quando un alligatore bianco uscì dal WC, facendomi rivalutare l'idea di usare il bagno. Non mi persi d'animo: passai attraverso l'erba e giunto allo zerbino vi posai lo skate appena raccolto. Tornai davanti al cancello le tentai di riaprirlo. Il coccodrillo venne lanciato direttamente in orbita dopo l'urto con la fontana in basso, lasciando via libera al fanciullo. Mi diressi allora verso il rivenditore di Hot Dog e poi ancora ad ovest, verso l'angolo degli innamorati. Giunta qua, scesi fino alla riva ove il tubo di scarico sputava dell'acqua sudicia. La raccolsi (si, preciso: "prendi liquami ributtanti"). Ma in fondo cos'è in fondo il caffè se non acqua sporca? Piazzai il tutto nel pentolone. Meno due!

LA CISTIFELLEA DI KAMARO
Tra gli ingredienti della ricetta, sicuramente quello più strano era la cistifellea. Decisi di andare a parlarne con Mortimer, il proprietario del negozio ad est del Phot-o-Matic. Dopo qualche contrattazione, Mortimer si offrì di donarmela se fossi riuscito a farmi pagare la gamba di legno del capitano della nave pirata. Andai allora nella piazza centrale ed osservai il bidone della spazzatura sulla destra. Sembrava come tutti gli altri, ma vi era dentro qualcosa. La raccolsi: era un pezzo di pane secco! Tornai all'ingresso del parco, e mi mossi verso est fino a giungere ad una bestia chiusa in gabbia. Sulla struttura metallica c'era una gomma da masticare. Dovetti combattere molto per convincermi di raccoglierla. Mi diressi infine verso la nave dei pirati. Sopra un barile ad attendermi vi era il capitano. Ci parlai e venni a conoscenza di come aveva perso la gamba. Gli chiesi di ripagare la gamba di legno a Mortimer ma questo si ostinava a negarmi in contante. Mi fece un'offerta: mi avrebbe pagato solo se fossi riuscito a fare qualcosa che lui avrebbe paura a compiere. Salii sul ponte dove un pappagallo faceva bella mostra di se. Ci parlai e mi confessò il suo debole per le tartine di gamberi. Vi erano due porte. Feci per aprire quella con la C rossa, ma il pennuto fece da allarme. Dovevo farlo tacere! Piazzai la gomma da masticare sul pane secco ed offrii il tutto a Polly. Accettò volentieri rimanendo con la bocca impastata. Avevo finalmente accesso alla camera del capitano. Una volta dentro lessi il libro che era sopra il letto. Bene, il capitano aveva la fobia delle carte. Rimaneva da trovare un mazzo. La tappezzeria sulla sinistra era un po' strana. Infatti un pezzo poteva essere staccato facilmente. Lo presi e... Ma era una mappa! Annotai la locazione nel taccuino e mi ci fiondai seduta stante. La discarica. Qui vi era un quadrante di un orologio, una leva ed un frigorifero. Provai ad aprire quest'ultimo ma era bloccato. Tirando la leva invece l'unico effetto era quello di muovere le lancette. Riguardai la mappa. Che strano, la "X" era seguita da un "!" punto esclamativo. Mmmm "X !", "X!", "XI". Ci sono! Undici! Mossi le lancette fino a che quest'ultime non indicavano le undici in punto. Qualcosa scattò. Provai ad aprire il frigo, e questa volta non oppose resistenza. Al suo interno un mazzo di carte. Mi fiondai dal capitano a fargli vedere ciò che avevo trovato. Questo, impaurito, mi donò una gemma che portai a Mortimer, il quale a sua volta mi diede la cistifellea che gli avevo chiesto. La schiaffai nel pentolone. Meno 3.


IL MEGLIO DEL SUCCO DI FRUTTA
Beh, trovare un succo di frutta non sarebbe difficile, se non fossi stato in parco normale.... Andai nella nave dei pirati e, una volta sul ponte entrai nel bar. Al banco sedeva un pirata dall'aria triste. Parlandoci venni a sapere che il suo problema era che non riusciva più a piangere. Provai a passargli la cipolla ma non faceva effetto così com'era. Dovevo aprirla. Scesi dalla nave fino a dove sedeva il capitano. Sulla sinistra vi era un pesce spada. Usai la sua lama per affettare la cipolla. Adesso forse poteva funzionare. Tornai dal pirata triste e gli ridiedi la cipolla. Questo cominciò a lacrimare e, felice come una pasqua, mi offrì da bere. Pur chiedendo del succo di frutta, l'unica cosa che il barista mi volle dare fu un bicchiere di Rum. Tornai nel corridoio della stanza 205. Entrare non era possibile, allora entrai nella stanza 206. Doveva essere la camera di Mortimer (il commento sul poster è fenomenale!). Sul cassettone vi era una bambola. Magari poteva tornarmi utile. La presi e mi diressi verso il tunnel dell'amore, a nord della piazza centrale. Qui mostrai la bambola alla donna che vigilava sui cigni, ma questa si rifiutò di farmi entrare poichè la mia "compagna" era nuda. Poco male: gli piazzai sopra il vestito che avevo usato per travestirmi da pastorella e le rimostrai il giocattolo. L'addetta alla giostra mi regalò un paio di leccalecca prima di salire nei cigni. All'uscita piazzai i dolciumi ricevuti dentro il Rum. Beh, somiglia a succo di frutta... Misi tutto nel pentolone. Meno 4.

CIÒ CHE RIMANE PER FINIRE IL COCKTAIL
Mi mancava ancora una grossa ciliegia e del peperoncino. Andai nella piazza centrale ed entrai nella pizzeria. Peperoncini. Ne presi uno. Pepe... Peperoncino. Molto simili, non credete? Lo schiaffai nel pentolone. Meno 5. Rimaneva la ciliegia, grossa e rossa. Grossa e rossa come un pomodoro! Misi dentro anche questo. Meno 6. Pozione completa! No, non ancora. Dovevo scuoterla, ma muovere un pentolone del genere era un impresa. Mi venne un'idea. Esplorando il parco una giostra mi era saltata all'occhio: all'entrata era ben visibile l'Organ Resembler. Vi entrai dentro. Dopo molte scosse imprecisate, venni sputato fuori. Al mio atterraggio la pozione era ben amalgamata. Finalmente! Corsi dal mago e la passai a lui. Prima di sparire mi disse che Pantagruel era nel castello. Anche le mie indagini parallele mi avevano condotto alla medesima opinione.

VIA VERSO IL CASTELLO
Il problema era accedere all'interno del muro di cinta. Infatti una guardia con il suo dannato cagnolino mi sbarrava l'entrata. Osservai il appello che il mago aveva lasciato incustodito dentro al testone. C'era un coniglio dentro! Gli mostrai la carota e mi intascai il coniglio. Già che c'ero presi anche il cappello (inutile). Tornai da Mortimer e presi il cappio appeso alla parete all'interno del negozio. Uscito dal suo bazar mi impossessai anche del pollo che stava penzolando. Corsi dentro al furgoncino degli Hot Dog ed infilai il pollo nel forno, facendolo cuocere ben bene.
Indi mi diressi verso la camera di Mortimer, accanto alla stanza 205. Frugai meglio fra la sua roba. Dentro il cassettone vi era del sonnifero. Ottimo condimento per un pollo arrosto, non trovate? Uscito dalla camera bussai alla porta della stanza 207. Mi rispose un'anziana signora che cercava disperatamente il suo gatto. Per ora potevo farci poco. Tornai al bar e diedi il pollo con il sonnifero al guardiano che stava protestando al bancone. Incredibile, certi medicinali fanno effetto subito. Presi le chiavi che aveva attaccate alla cintura. Scesi dal ponte della nave e raccolsi 3 crocchette per gatti da uno dei barili dietro i quali si nascondeva il capitano, per poi tornare all'ingresso. Mi mossi ad est fino alla gabbia con dentro la bestia. Vi parlai e decisi che anche per lei era giunto il momento di correre libera. Aprii la gabbia con le chiavi del guardiano e questa uscì. All'interno della gabbia vi era una ciotola. Vi misi una crocchetta. Un gatto, veloce come un fulmine, giunse divorando tutto, per poi scappare subito via. Doveva essere quello dell'anziana signora della stanza 207. Rimisi una crocchetta nella ciotola, ma questa volta non stetti impalato a guardare, bensì velocemente chiusi la porta della gabbia con il gatto ancora dentro. Il tonfo fu forte, e finalmente misi mano sul felino stordito. Lo portai alla vecchia della 207, la quale mi ricompensò con una manciata di spiccioli. Usai quest'ultimi nella macchina Phot-o-Matic, ottenendo una mia foto. Corsi al bar ed appiccicai la fotografia al posto di quella dell'addetto agli Hot Dog. Parlai a questo punto con l'uomo in blu (simile a Pinguin di Batman) con in mano un microfono alla mia destra. Questo, dichiarandomi vincitore, mi omaggiò di una borsa con dentro una targhetta. Mi diressi verso gli scarichi dei bagni (sotto l'angolo degli innamorati), e sulla riva vidi in terra uno strano oggetto. Era uno stampino! Lo raccolsi e mi fiondai in pizzeria. Una volta dentro decisi di sciogliere la targhetta, e versai velocemente il metallo fuso dentro lo stampo. Dopo pochi secondi si raffreddò. Avevo ottenuto un fischietto! Provai ad usarlo ma non usciva niente. Andai allora all'entrata del castello. Soffiai nuovamente nel fischietto. Il cane si imbestialì correndo verso di me e facendo battere il capo alla guardia. Questa comunque dopo qualche secondo si rialzò e tornò al suo posto. C'era un ciuffo d'erba dove era caduta la guardia. Ebbi la bella idea di piazzarci il cappio raccolto da Mortimer. Ora dovevo fare in modo che il cane trattenesse la guardia per più tempo, indi piazzai il coniglio dentro il buco nell'albero. Mi diressi allora verso la ruota panoramica ad ovest. Legai la corda del cappio alla giostra e aprii la cabina. Indi tornai verso l'entrata del castello. Soffiai nuovamente nel fischietto e poi corsi ad ovest verso la ruota panoramica e tirai la leva dentro la cabina. La guardia si trovò a penzolare ad una decina di metri da terra. Via libera verso il castello!


THE CASTLE!
Ok, ero riuscito a penetrare dentro il muro di cinta. Uno strano meccanismo mi impediva di aprire la porta di quella che sembrava una pianta di fagioli gigante fatta di ferro. Andai verso il castello ed entrai. La colf era intenta a pulire. Le parlai presentandomi come un illustre scienziato e le chiesi, oltre a dove era il padrone del parco, se voleva offrirsi per un esperimento di visione tramite la nuca. Questa accettò, così gli ordinai di girarsi e sforzarsi di capire cosa stavo facendo. Mentre era voltata ebbi il tempo di prendere il sapone liquido dal carrellino dei detergenti (è quello più a destra). Dopo averla convinta che non avevo fatto assolutamente niente, aprii le ante che erano sotto lo specchio e mi impossessai del mantice. Mi mossi nel corridoio, ove una vi era una torta con dentro qualcuno. Presi da questa una candela (quella più a sinistra) ed entrai in cucina. Qui raccolsi una siringa per dolci ed un megafono. Provai ad utilizzarlo ma purtroppo mancavano le pile. Uscii dalla cucina e mi diressi verso l'altra porta del corridoio. Qui vi era Gwendel, il giullare. Provai a parlargli ma quel cialtrone mi offese, e per questo si meritava una lezione. Mentre aveva il capo immerso nella bacinella, versai il sapone liquido nell'acqua. Questo schizzò fuori con gli occhi che gli bruciavano. Lo seguii uscendo dal castello. Una volta fuori mi diressi a destra ove lo vidi fare l'elemosina spacciandosi come cieco. Provai a prendere il cane che aveva sotto il braccio ma mi dimostrò ancora una volta di essere solo un maleducato truffatore. Questa la doveva pagare cara! Continuai a destra e giunsi vicino ad un prugno. Non riuscivo a scuoterlo a mani nude, così pensai bene di utilizzare il martello a molla. Raccolsi in questo modo tre prugne, e poi passai a rubare la tanica e l'annaffiatoio. Proseguii il giro del castello giungendo ad una capanna di legno con accanto un covone di paglia. Osservando bene notai che dietro quest'ultimo vi era qualcosa, probabilmente una porta. Entrai nella capanna. Dentro vi era una pecora ed un tubo, ma quando uscii vi era soltanto la pecora. Continuai a girare attorno al castello e giunsi nei pressi di una statua. Seppur l'idea mi sembrasse alquanto idiota, provai a parlare con quest'ultima. Meraviglia delle meraviglie! Mi rispose! Erano in realtà due attori e mi promisero di lasciarmi il loro coltello quando staccavano, ovvero alle tre e mezza. Ma secondo l'orologio della torre del castello erano cinque alle tre e non mi pareva che quelle lancette avessero voglia di muoversi. Tornai dentro il castello e giunsi dove era posta la bacinella d'acqua ove avevo versato il sapone. La spinsi via rivelando una botola. Scesi le scale e giunsi in una stanza con un drago non in buono stato ed un pozzo dei desideri. Vicino alla porta da dove ero entrato vi era un foglio con sotto un tasto. Premendolo il drago buttava fuori un po' di fumo che dopo poco si diradava. Probabilmente mancava del carburante. Premetti nuovamente il tasto e, rapido come una volpe, feci in modo che il fumo entrasse dentro il mantice. Vicino alla gamba sinistra del drago vi era uno sportello che aprendolo rivelava quello che doveva essere l'imboccatura del serbatoio. Senza una ragione precisa vi infilai una prugna. Il rumore mi fece capire che c'era ancora del carburante. Piazzai allora nel buco il tubo e collegai quest'ultimo alla tanica, riempiendola di liquido infiammabile. Rivolsi allora la parola al pozzo dei desideri, ma non c'era verso di ottenere nulla senza un dollaro. Dato che ciò mi aveva fatto un po' alterare, lanciai la tanica di benzina dentro il pozzo. La fiammata che venne fuori fu perfetta per accendere la candela che portavo con me. Mi diressi verso il covone e gli diedi fuoco con la candela. La porta si rivelò ai miei occhi, e con essa un ago. Presi quest'ultimo ed entrai. Dentro non vi era niente che sembrasse particolarmente utile. Comunque c'erano dei pesi e decisi di fare un po' di allenamento ("usa pesi"). Rientrai nel castello fino ad arrivare in cima alla torre, dove quattro Gargoyle vigilavano immobili. Tentai di smuovere quello a destra. I miei sforzi sembravano inutili, ma questo ad un tratto cadde, movendo le lancette dell'orologio. Scesi fino alla torta, e mi palesai, quindi provai a punzecchiarla con l'ago. Questa mi rispose e gli chiesi di un paio di pile per il megafono. Gentilmente mi allungò quelle che aveva con se, e io rapidamente le ficcai dentro al megafono. Tornai nella stanza della bacinella, riempii l'annaffiatoio con l'acqua di quest'ultima e feci per aprire le ante. Uno zombie finto uscì. Gli misi nelle mani il megafono ed attesi che le ante si richiudessero per poi riaprirle di nuovo. L'urlo amplificato scosse tutto il castello. Andai in cucina e raccolsi la gamba del cinghiale, quindi salii nella stanza che conteneva gli ingranaggi maciullati dell'orologio e provai a raccogliere la chiave nello scaffale utilizzando il bastone. Questa scivolò dentro la tana del topo direttamente sotto. Il piccolo roditore non ne voleva sapere di restituirmi l'oggetto, così svuotai il mantice dentro la sua tana. La chiave fu catapultata fuori dalla finestra, sopra il tetto della cucina. Problema: come prenderla? Nella stessa stanza con la buca del topo vi era una scatola. Avevo raccolto una zampa di cinghiale... Una gamba di cinghiale.... Un piede di cinghiale .... Un piede di maiale.... Un piede di porco! Usai quest'ultimo oggetto per aprire la cassa, e cosa scappò fuori? Un macigno! cosa ci faceva mai un macigno dentro una cassa? Mah, lo raccolsi e corsi dove erano prima gli attori-statua. Avevano lasciato un coltello. Lo presi e tornai nella solita stanza con la buca del topo. Nel tornare mi fermai davanti al portone e diedi un'occhiata all'orologio della torre. Il pezzo di roccia che aveva mosso le lancette stava penzolando proprio sopra a Gwendel! Giunto nella stanza del topo, vidi fuori dalla finestra la corda che sorreggeva il duro blocco. Senza indugi la tagliai con il coltello. Bene, questa è la fine dei malvagi. Scesi per vedere che cosa restava di Gwendel. Restava il suo cane, che sarebbe diventato il mio cane. Andai dalla pecora, e con una classe impareggiabile la tosai ben bene con il coltello. Mi chiesi a quel punto quale sarebbe stato l'effetto di un bagno su quell'ovino, e per soddisfare la mia curiosità versai l'acqua contenuta nell'annaffiatoio. Questo scatarrò. Non avrei mai toccato quella schifezza verde, così la raccolsi utilizzando la siringa da pasticcere. Mi mossi quindi nei pressi della catapulta, ovvero vicino alla base della pianta di fagioli di metallo gigante. Piazzai il macigno sull'ammennicolo di legno e con il coltello lo feci scattare. Il pezzo di roccia provocò un foro sul tetto della cucina, facendo cascare al suo interno la chiave. Mi diressi quindi la dentro e raccolsi il tanto agognato pezzo di metallo. Sulla sinistra vi era una fontana ma come tentavo di avvicinarmi, i piccioni sui bordi svolazzavano via. Piazzai quindi una prugna nell'acqua. I volatili tornarono. Feci per prenderli ma mi sfuggirono nuovamente, rientrando nella stanza dal buco che avevo provocato nel soffitto. Le prugne fecero effetto ed una nuova macchia sul pavimento fece la sua comparsa. Dopo una ventina di secondi giunse la colf a pulire. Mi venne un'idea: aprii il mobiletto sulla destra, vi piazzai dentro il cagnolino, richiusi lo sportello, misi l'ultima prugna nell'acqua della fontana, feci scappare i piccioni ed infine tirai con forza il laccio del cane di pezza che fuoriusciva dal mobile. La colf giunse ma inciampo nel laccio, lasciando una discreta voragine della sua faccia sul pavimento. Bene avevo la faccia, ora dovevo stamparla su qualcosa. Vuotai il catarro nella buca e, per farlo raggrumare più velocemente, vi soffiai sopra con il mantice. Dopo poco ebbi uno stampo della faccia della governante. Tornai dal macchinario che controllava l'entrata al fagiolo e vi piazzai sopra il calco che avevo appena fatto. Via libera! Salii e giunsi nei pressi di una stanza con dentro PANTAGRUEL! Una telecamera di sicurezza mi impediva di raggiungerlo. Lo spinsi. Che ondeggiamento ipnotico! quando si fermo gli misi sopra il pezzo di lana che avevo ottenuto tosando la pecora. Gli diedi un'altra spinta. Mmm, chiunque fosse al di là della telecamera, adesso sarebbe stato sicuramente innocuo. Tirai la leva sulla sinistra liberando Pantagruel. Gli intimai di andare via, io avevo ancora da fare. Usai la chiave nella toppa a destra e ..... (gustatevi la fine!)


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