sabato 7 aprile 2007

TOMB RAIDER II

A cura di Gianluca "Lonewolf" Tosca (giat@usa.net)
Chi l'avrebbe mai detto che le soluzioni sarebbero tornate così improvvisamente sulla rivista. Dobbiamo questo repentino cambiamento al nostro aureo BDM, che ha deciso di fornire un valido supporto cartaceo (la soluzione dovrebbe restare anche su CD) a voi videogiocatori in difficoltà. D'ora innanzi, confido, si tratterà di un appuntamento fisso e sacro, per cui quale modo migliore di cominciare se non con la prima parte del seguito del gioco più formoso della storia? Tanto più che non ho dovuto neppure giocarlo, visto che improvvisamente il buon Stefano Gradi è andato in trance e ha espulso, per via orale, un manoscritto di Lara con le sue vicissitudini e le mappe di tutte le pericolose locazioni. Vi darò comunque dei consigli: salvare molto spesso, impratichirsi nelle manovre col "percorso vita" presente nella casa e soprattutto non sprecare le munizioni delle armi più potenti per uccidere nemici insignificanti. A proposito, le mappe di Mrs. Croft che vedete qui in giro sono state magistralmente trasposte su PC dall'inossidabile Giovanni Balduini, mille grazie per l'ottimo lavoro. Un'ultima parola per salutare il mio compagno di avventure Alfredo, che in realtà era un mio "amico immaginario"; ora rimosso da un bravo psichiatra. Buon Divertimento!

MISSIONE 1: LA GRANDE MURAGLIA CINESE
A quanti vogliano emulare le mie gesta, sappiate che più volte ho rischiato la vita e che spesso sono scampata alla morte per puro miracolo, senza contare che io sono bella, intelligente e forte e voi certamente no! (è proprio una ragazza degli anni novanta la nostra Lara Ndme stesso). Decisi di partire per la Grande Muraglia, con l'obiettivo di recuperare un importante reperto. Appena scesa dall'elicottero e già toccò un bagno nel laghetto. Proseguendo oltre le rocce a sinistra mi arrampicai sulla sporgenza, giusto per uccidere la tigre sottostante senza problemi. Si sale, saltando con perizia arrivai all'edificio in cima, trovando un bel buco in cui infilarsi. Mi trovai in una specie di cella, la grata sull'angolo faceva al caso mio…oooops! Caduta in una cisterna. Fortunatamente, non fu difficile uscire e la porta nella stanza fu facilmente aperta con l'interruttore sulla piattaforma. Eccomi sulla Muraglia. Il mio istinto mi disse di uccidere quei minacciosi corvi. Ora, l'unica via accessibile era l'apertura nel muro. Ancora acqua, ma stavolta dovetti sguazzarci per trovare la chiave della cella nascosta in un tunnel. Detto, fatto, potei tornare all'asciutto e trucidare la seconda tigre della giornata. Tornando sulla Muraglia potei aprire la porta chiusa a chiave e trovarmi in una stanza piena di ragni. Non fu un problema eliminarli e potei dirigermi sulla scala; la chiave arrugginita mi consentì la vicina porta ed eliminare altri aracnidi. Intuì subito che il pesante blocco nascondeva un passaggio. Secondo me qui porci dei programmatori vogliono continuamente farmi vedere con la maglietta bagnata, altrimenti come spiegare il nuovo laghetto. Il problema più grave restava riuscire a evitare i dardi; uscendo dall'acqua e aggrappandomi al muro, fui salva. Dovetti seguirlo fino all'estremità prima di buttarmi in acqua e schivare nuovi proiettili. Una vocina mi disse di correre lungo il corridoio (mi salvò da una brutta fine) e di girare a destra, dopo la porta, e poi a sinistra. Oltre gli spuntoni, scivolai dalla piattaforma e saltai a sinistra appena mi fu possibile. Arraffai un po' di proiettili e mi salvai dagli spuntoni aggrappandomi a una sporgenza. Vi giuro che il successivo corridoio mi mise a dura prova con lame e crolli del pavimento, conditi da nuove punte provenienti dalle pareti, ma ce la feci! La nuova sala nascondeva il solito trabocchetto, stetti sulla destra e mi lanciai in un'apertura del pavimento. Con una mossa magistrale superai le lame rotanti e arrivai nei pressi di un pendio assai impervio. Laggiù c'era la via d'uscita, ma lasciai perdere e mi calai dalla sporgenza fino a raggiungere le rocce con del muschio sopra. Notai una fessura nella roccia soprastante e la raggiunsi. Mi spostati lungo la parete e mi issai appena possibile; seguendo il tunnel, raccogliendo le torce, arrivai a una scala, scesa la quale mi accorsi di essere in una valle misteriosa. Impossibile: un T-Rex! Fu una lotta molto dura ma ebbi la meglio. Raccolsi una gradita sorpresa e dovetti affrontare un altro dinosauro. Era tempo di tornare sui miei passi. In breve, tornai sul ciglio della discesa; stavolta mi lanciai vero il basso, mantenendo il controllo della discesa e fermandomi prima di finire contro la parete. Dopo i T-Rex, le due tigri mi sembrarono un passatempo. Oltre il fuoco si trovava l'uscita. Ancora una volta avevo avuto la meglio!

MISSIONE 2: VENEZIA
Cosa mai potrà riservarmi una città così tranquilla e turistica come Venezia? Mi trovai in un vicolo e dovetti subito mettere a tacere un energumeno e corsi lungo la strada. Il nemico sul balconcino mi regalò una chiave, purtroppo inaccessibile. Mi diressi verso il canale, facendo fuori i due nemici senza problemi, e mi tuffai elegantemente nell'acqua. Trovai un motoscafo passando sotto il portone, ma decisi che era meglio proseguire. Mi convinsi a premere l'interruttore nei paraggi ma non sortì alcun effetto visibile. Tornai a nuotare fino al porto e, tornata all'asciutto, m'infilai con perizia nella vicina capanna. Riuscì a scovare una botola nel soffitto premendo il pulsante. Al piano superiore decisi di premere soltanto il secondo bottone e proseguì. Dal tetto si vedevano due finestre, sparai diversi colpi e le feci saltare, seguì un angusto passaggio e varcai la seconda ex-finestra. Con una manovra da circo saltai sul balcone, utilizzando la tenda, e raccolsi la chiave prima inaccessibile. Tornai verso il passaggio e oltrepassai la porta per trovarmi in una grande stanza. Il cane non fu un problema, neppure scovare l'interruttore e tornare nella sala per sparare alla finestra. Più complesso fu raggiungere la tenda, al volo, e quelle successive per arrivare alla porta appena aperta. Ancora un passaggio e un interruttore, prima di tuffarmi di nuovo nel canale e passare sotto il grande portale; dall'altra parte potei aprirlo utilizzando la chiave. Il nemico che feci fuori prima di rubare il motoscafo, mi regalò due "automatiche". Al volante stetti sulla sinistra e puntai verso il passaggio oscuro. Mi catapultai fuori dal mezzo sulla piattaforma sparando ai roditori, alla finestra e al delinquente deitro di essa; attivando i comandi divenuti visibili. Tornado sul natante notai una nuova porta aperta. Non l'oltrepassai, ma mi fermai nei pressi di uno strano interruttore; senza premerlo mi tuffai tornai alla finestra distrutta poco prima. L'interruttore regolava una chiusa (o qualcosa di simile): il mio mezzo acquatico era a un livello superiore. Ripresi i comandi e uscì alla luce del sole. Sul molo saltai sulla cassa e mi appesi alla tenda, feci fuori i due cattivi e raggiunsi il passaggio. Vidi un motoscafo sorvegliato da un energumeno, lo feci fuori e mi avvicinai per raccogliere la chiave che aveva perduto morendo. Grazie a essa potei parire la porta e azionare il nuovo interruttore; alcuni colpi e potei tornare al mio motoscafo. A tutto gas passai in mezzo alle gondole e mi diressi verso la porta sovrastata da un orologio. Mi accorsi all'ultimo momento che l'acqua era minata e mi lanciai dal natante appena in tempo per vederlo esplodere e sopravvivere. Nei paraggi avevo visto un'altra barca, la presi e tornai verso le gondole ora distrutte. Intravidi una svolta a sinistra e decisi di seguirla, trovandomi un nemico da uccidere sulla passerella: vi salì e lo feci fuori. Mi rimisi alla guida e continuai a navigare fino a un incrocio seguito da un canaletto, stando sulla destra. Mi si pararono davanti delle gondole, le distrussi e lasciai il motoscafo. Avvertì che si era aperta una porta, e ciò mi spinse a dirigermi verso la stanza tenebrosa e a uccidere prima un cattivone e poi dei topi al suo interno. Nuovo interruttore e poi via sul mio mezzo acquatico. La mia meta era lo stretto canale dopo l'incrocio, poi voltai a sinistra appena si allargò notevolmente. Dovetti lasciare la mia barca e oltrepassare la porta; trovai una chiave adatta per il portale di ferro, incontrato precedentemente. La scala mi condusse a un duplice incontro poco piacevole; risolsi la pratica e azionai il nuovo meccanismo. Si svelò una porta e un nuovo nemico da far fuori. Ovviamente mi diressi alla porta di ferro, dietro la quale trovai un fetente e un interruttore che aspettava solo me. L'ultima gita in motoscafo mi riportò alla porta dei topi, mi diressi a sinistra, superando la prima apertura e girandomi di 180° poco prima della seconda. Vidi una grande rampa, ma non ci feci caso; nuotai invece alla prima apertura, salendo sul molo dopo aver ucciso il nemico. Attivando l'interruttore iniziò un vigoroso scampanio, non prometteva nulla di buono. Salì la rampa di corsa, raggiunsi l'imbarcazione per percorrere il lungo tratto attraverso il passaggio di vetro; poi raggiunsi il canaletto e voltai a sinistra per terminare sana e salva la mia missione. Ancora pochi attimi e sarei morta; tutto sommato è stato un giochetto!

MISSIONE 3: IL NASCONDIGLIO DI BERTOLI
Salì sul molo, e azionai l'interruttore; subito dovetti uccidere due schifosi e, dopo aver varcato la soglia della porta, un loro compare su un balcone. Mi accanì contro finestra al pianoterra e contro i cani, prima di esplorare attentamente la stanza. Nel corridoio delle statue armate, dovetti schivare le lame e accendere la torcia in fondo. azionai l'interruttore e tornai sui miei passi per raggiungere il balcone già incontrato. Mi arrampicai in alto e a sinistra tirando indietro il blocco, tornai ci piedi per terra e saltai nella nuovo ingresso per raggiungere l'agognato terrazzino. Scalai il muro e andai verso l'uscita. Sulla destra trovai un avversario da eliminare e mi preparai a un po' di acrobazie. Mi misi a correre per aggrapparmi alla tenda in pendenza; muovendomi a sinistra vidi dietro di me una nuova tenda rossa raggiungibile con un salto mortale all'indietro. Eseguì alla perfezione e mi girai a sinistra per saltare con una gran rincorsa e afferrare la sporgenza sulla mia strada. Dovetti muovere le mani in due riprese e distruggere la finestra appena incontrata, oltre a un ennesimo "amico". Mi aspettava una passeggiata sulla sporgenza fino alla finestra più in basso, per sparargli e essere coinvolta in un durissimo scontro. Me la vidi veramente brutta, ma sopravvissi (come al solito) e intuì che la parete dietro il camino andava premuta due volte. Ci saltai sopra e poi a sinistra, incontrando un passaggio da percorrere. Mi attendevano lame e fiamme che superai dopo aver studiato i tempi; dietro il quadro si celava un salone. Avanzai e uccisi il nemico coi cani, prima di afferrarmi al volo al candeliere sottostante. Sulla destra raggiunsi la sporgenza con l'interruttore. Feci ciò che dovevo e mi appesi ancora al candeliere; stavolta saltai sul successivo, sempre a destra mi aspettava una piattaforma con interruttore. Tornai al primo lampadario e raggiunsi quello più in alto, per arrivare al solaio. Proseguì, dopo aver ammazzato il ratto fino alla trave del tetto; mi aggrappai e spostai sulla sinistra, fino a una nuova locazione. Saltai e uccisi la guardia. Salì sul muretto e azionai la leva sulla trave per fare alzare un candeliere. Lo utilizzai per scendere, poi raggiunsi l'ultimo mi appesi alla vicina apertura nel muro. Presi la chiave e arrivai alla leva sulla destra tramite il secondo lampadario. Arrivata sul cornicione mi diressi a destra. Feci uno splendido salto che m permise di evitare le fiamme e atterrare in acqua. Azionai la leva e si aprì il
passaggio a una nuova stanza allagata. Era tempo di un po' di nuoto; ero convinta che oltre le due piccole aperture, ci fosse qualcosa, però mi occupai d'altro. Notai una leva che azionai prontamente, quindi salì verso la botola aperta. Ero al limite, ripresi fiato e tornai alla porta della biblioteca. Avevo la chiave argentata per la porta e i colpi per far fuori la guardia. Entrai nella prima stanza e mi arrampicai sulla libreria. Altri schifosi ratti, ma un prezioso interruttore da tirare. Nella nuova libreria uccisi la guardia ed salì sullo scaffale a sinistra.; saltai dall'altra parte e salì sull'altro ripiano. fracassai la finestra e scesi aggrappandomi al tendone. Una nuova arrampicata sulla tenda e un salto all'indietro mi permisero di raggiungere una sporgenza. Saltai sul tetto di fronte e di nuovo sul muro di mattoni. Un nuovo balzo mi fece appendere al tetto della costruzione di fronte. Mi tirai su e mi ricomposi, per poi andare verso il comignolo. A sinistra vidi un muretto difficile da raggiungere; naturalmente ce la feci e il premio, oltre il muro, furono Uzi fiammanti. Mi lasciai placidamente cadere sul molo della costruzione sottostante e presi la chiave del detonatore, dopo aver fatto un altro cadavere. Un tuffo e raggiunsi la porta del cortile. Massacrai la guardia e proseguì nella casa fino alla stanza principale. La mia meta erano le librerie. Azionai la leva (l'avevo notata in precedenza, lasciata stare) ed entrai nella nuova stanza. Altri due cattivi da eliminare e una porta in legno da oltrepassare. Raggiunsi presto il detonatore e con la chiave feci esplodere l'edificio. Un bel botto, che imitai uccidendo la guardia sopraelevata; quindi mi lanciai in acqua e raggiunsi l'edificio frantumato. Con un poco di moto arrivai al tetto e potei entrare nel passaggio oscuro, pronta per nuovi pericoli.

MISSIONE 4: IL TEATRO DELL'OPERA
Mi trova in una piattaforma dove una cassa oscillava pericolosamente. Mi girai a destra e saltai sul tetto dell'edificio di fronte. Uccisi il malvagio, quindi mi tuffai e presi le sue munizioni. E poi sono io la malfidente che pensa che programmatori e giocatori siano dei bavosi: tre missioni e mille bagni. Tanto per gradire ancora nuoto, verso sinistra per salire le scale a muro e arrivare al primo piano. Mi girai di fronte al canale e feci un salto aggrappandomi alla scala, mollai la presa quando questa si unì ad un'altra e mi trovai una piattaforma a portata di salto. Prosegui verso il piano superiore, saltai al di la dell'acqua sulla sporgenza bianca. Ora dovevo afferrare al volo la cassa dondolante. Fatto! Girai a sinistra e mi accinsi a superare il canale per raggiungere la botola aperta.
Un energumeno mi separava dalla chiave decorata, un altro l'incontrai sulle scale. Tornai nei pressi della cassa di legno, osservando il tetto sulla destra. Ignorai il buco, mi concentrai invece verso il basso, dove si trovava una sorta di piattaforma tipo quella in cui mi trovavo; inutile dire che balzai in quella direzione. Restando aggrappata al tetto, mi spostai a sinistra fino ad allinearmi alla finestra sottostante; mi lasciai cadere per aggrapparmi subito sotto. Ruppi il vetro ed entrai. Utilizzai le scale per il piano superiore, li aprì la porta con la chiave e prosegui lungo la strada. Raggiungere e appendermi al muro bianco, dal nuovo tetto, mi costò una serie di salti davvero impegnativi. La strana cupola che vidi era sicuramente la parte superiore del teatro dell'opera, per riavermi dallo stupore uccisi un primo nemico e poi l'altro con i Dobermann. In cima alla cupola massacrai altre quattro guardie, avendo in cambio vari "regali". Mi orientai verso la cassa basculante. Spiccai il volo dalla cupola e mi afferrai alla parte immediatamente alla destra della cassa; Accesi un bengala e azionai l'interruttore che apriva il teatro. Feci fuori i due malvagi usciti dall'alto, quindi entrai nell'edificio. Vidi due interruttori, mi preoccupai di azionare solo quello a sinistra. Si aprì una grata, oltre la quale mi diressi a sinistra; nuovo interruttore e, appena in tempo, riparai sul muretto alle mie spalle per evitare il masso. La scala mi portò alla vera entrata del teatro. Ancora sangue e un trabocchetto comico costituito dal sacco di sabbia che cade in testa. Uscì indenne e esplorai la zona da cui era sbucato l'omaccione. Dovetti uccidere i Dobermann, poi mi diressi verso il pannello comandi dell'ascensore: volevo ben dire che c'erano tutti i fusibili, mi accinsi a cercare il pezzo mancante. Tornai dalle parti del sacco per arrivare al doppio portale. Nemico e socio d'affettare e una bella discesa fino al piano terra. Dovetti sprecare munizioni per due cani e una guardia, appena arrivata, e per un cattivo sul palcoscenico e uno al secondo piano. Non fu piacevole usarmi come esca per far scattare le trappole dislocate sul piano (terreno). Terminato il giretto, un altro bagno nella piscina in mezzo al teatro. nuotai verso il palco, evitando con cura altri "trecobetti".
A destinazione uccisi un cane e azionai l'interruttore nella stanza a sinistra. La grata nel palcoscenico si era aperta. Sfruttai la nuova apertura per raggiungere il piano superiore, non prima di aver ammazzato i due bestioni e fatto cadere il sacco sopra il muro con la feritoia. Trovai dei pericolosi vetri in terra, stetti attenta e saltai per aggrapparmi alla feritoia della parete già vista in occasione del sacco precedente. Mi spostai fino la punto mi potei issare. Azionai l'interruttore con l'effetto di abbassare il ponte. Dopodiché risaltai sulla passerella e raggiunsi il muro alla fine di questa. Balzai sul ripiano di legno nella parete opposta e mi mossi fino alla nicchia; mi voltai e potei raggiungere la passerella del piano successivo. Ebbi a che fare con un ratto e dei sacchi per arrivare al muro di fronte a me. Trovatami in fondo, azionai la leva che faceva cadere la sabbia nel palcoscenico. Voltatami verso i sacchi oscillanti, scivolai all'indietro aggrappandomi prima di finire male. Mi tirai su e feci un bel salto all'indietro, centrando un buco nel pavimento. Ci voleva un po' di luce, prima di dirigermi a sinistra e trovare una stanza larga. Nella parete sinistra, vidi l'interruttore che sentivo mi avrebbe aperta la via di uscita, lo premetti ed ebbi la sensazione che un piccolo cunicolo subacqueo nella parete destra nascondesse qualcosa d'interessante; ma ero stanca, quindi tornai nei pressi della botola, stavolta tirando dritto fino a una scala. Caspita! C'era il fusibile mancante. Mi precipitai all'ascensore, aggiustandolo con facilità. Tirai la leva ed ebbi un nuovo sentore che mettendomi sul tetto avrei trovato una zona segreta, ma anche stavolta ero di fretta.
Entrai e dovetti sistemare due ceffi al piano inferiore. Azionai la leva di salita e mi tuffai in acqua dopo che si fu mosso. Seguì le scale subacquee fino a un'ampia stanza in cui trovai un circuito stampato; tornai indietro fino alla grata. Girando a sinistra notai una leva, la tirai ed entrai nell'apertura tra le gabbie. Il topo ebbe vita breve e io potei salire fino a raggiungere il livello più in alto. Una combriccola di nemici mi aspettava, poi ruppi l vetro delle finestre ed entrai nella sala. Azionai l'interruttore ed entrai nello scivolo, scampando a morte certa grazie al blocco di cemento poco prima della ventola. Feci mia la chiave dorata e salì sui blocchi di mattoni. Alla mia destra c'era uno scivolo bianco, ci saltai sopra e, di fronte al muro, eseguì un salto all'indietro. Nel nuovo condotto raggiunsi altre ventole, dopo aver ucciso il roditore. Mi salvai dal macello girandomi spalle alla ventola, saltando indietro e facendo un altro salto all'indietro; quindi mi avvicinai al bordo del condotto e feci un ultimo "retrosalto". Potei tornare al condotto più largo con la cassa di legno. La Spostai e premetti l'interruttore; quindi trascinai la cassa fino farla combaciare alla pedana di legno. Infransi la finestra e posiziona la nuova cassa sull'altra; salì sulla pedana e sui blocchi. Mi trovai nel teatro, proseguendo aprì il portone con la chiave decorata; l'interruttore liberò il passaggio alla camera dei comandi. All'ingresso dell'edificio misi il circuito nel quadro e azionai l'interruttore di destra (prima l'avevo lasciato stare). Dietro il palco feci fuori tre cattivi. Nel magazzino una cassa mi rivelò un interruttore. Poi salì su quelle più alte e seguì la passerella. Abbassando la leva
nella stanzetta e uccidendo la guardia al piano di sotto, feci un altro passo verso la fine, quindi raggiunsi il magazzino e scesi. Nel primo corridoio a destra, fatta fuori un po' di feccia m'incontrai con Bartoli in persona. Oltre a essere brutto fu un osso davvero duro ma visto che io sono bella e combattiva, vinsi. L'ultima porta dietro le casse oscillanti nascondeva un'altra cassa. Vi salì e arrivai all'interruttore. Un grazioso idrovolante mi stava aspettando.

MISSIONE 5: LA PIATTAFORMA MARINA
Cominciamo bene: niente armi. Nella stanza c'erano delle casse da spostare e nel corridoio un interruttore per aprire la porta. Scattò l'allarme e buttandomi a sinistra evitai due bestioni. Quello armato ruppe la vetrata così potei saltare in basso e trovare un pulsante: si aprì il fondo dell'aereo. Altro bagno e arrivai all'aereo. Spensi i motori con un secondo pulsante. Tornai alla vetrata e sull'aereo, passando per il vano motore. Calandomi dal tetto trovai le mie amate pistole. Durante la carneficina un nemico mi regalò una tessera gialla, in cambio azionai l'interruttore sulla parete vicino alla vetrata; entrai nella nuova porta e feci cessare l'allarme. Alla rampa di scale sulla destra, mi occupai della porta con la maniglia a ruota; un po' di sangue e mi trovai nei pressi di una rampa. Aprì la porta a destra ed entrai negli alloggi. Fu molto proficuo, dopo aver ucciso un furfante, trovai vari regali e una botola per mezzo di un pulsante. Percorsi il breve tratto in pendenza e mi afferrai alla scala. Mi calai e trovai due blocchi, ne posizionai uno davanti alla seconda scala sulla quale mi arrampicai e feci fuori il nemico in cambio di una tessera rossa. Ebbi la percezione che le scale a sinistra nascondevano qualcosa, ma tornai indietro e mi tuffai nella vasca. La leva sul fondo, ero sicura, celava qualche segreto, ma mi diressi verso un lungo tunnel fino ad arrivare dietro a una ventola gigante, vicino a una sorpresa. Uscì dall'acqua mi ritrovai di nuovo davanti alla vetrate; dopo la porta di prima, mi diressi sulla rampa di sinistra. Due malvagi e barili da tenere a bada. La tessera rossa mi garantì l'accesso a ciò che si occultava dietro la porta. Prima di tutto, un gruppo di cattivi e due vasche. A sinistra un blocco da spostare sotto il pertugio nel muro nel quale entrai. Il nemico con il fucile non fu un problema e potei entrare nella stanza con la botola: trovai una serratura azionabile con "carta verde" e una leva. Azionai la leva e tornai di sotto, trovando una vasca piena. Una bella nuotata e passai oltre i tubi, per premere un interruttore che aprì la botola appena incontrata. Ovviamente mi ci calai attraverso e mi tuffai oltre la rampa. Ebbi un duro confronto con alcuni uomini-rana e mi diressi a sinistra; oltre la colonna scovai una scala. Sulle piattaforme mi feci strada col piombo e raggiunsi la tessera verde; sotto di lei, alla base della colonna pensavo ci sarebbero state delle sorprese, ma tornai sui miei passi. Alla stanza del pulsante verde, lo azionai e riempì la vasca più lontana, raggiungibile dalla porta appena aperta. Una nuotata e la leva mi aprì una grata che assomigliava all'uscita.

MISSIONE 6: IMMERSIONE
Salì sulla scala con un salto e premetti il pulsante prima di tuffarmi. Mi diedi da fare con la leva, raccolsi la granata dietro il ventilatore e attraversai la porta sulla passerella. Liberai il passaggio uccidendo i nemici, poi passai dall'altra parte della vasca usando il centro delle piattaforme.
Entrai nell'apertura ed ebbi il sentore che lo scivolo nei paraggi nascondesse qualcosa; comunque, mi diedi da fare per atterrare sulla passerella con un lungo salto. Una scala molto lunga mi condusse a una botola; mi calai e imboccai uno scivolo per atterrare, inseguito sulla passerella. Ero di pessimo umore, per cui uccisi l'uomo che mi si parava davanti e saltai nel buchetto. Arrivato in un'ampia stanza, trovai il Pass Blu in cima a una scala. Tornai indietro, ricordandomi che dalla parti della passerella si trovava un ingresso con serratura blu. Mi stavano aspettando quattro cani e un soldato con un lanciafiamme: li sterminai tutti! Trovai due porte con la maniglia a ruota, le aprì e dietro una di esse trovai una scalinata con porta conseguente. Più oltre una nuova scala e un degno avversario. In quella stanza c'era una vasca e un blocco da spostare, che rivelò un pannello fuori servizio. Mi impegnai in un tuffo olimpionico e mi armai, l'uomo-rana ebbe vita breve e io potei inoltrarmi indisturbata lungo il tunnel, non prima di aver tirato un bel respiro. Azionai la prima leva che si trovava in fondo al cunicolo; ebbe l'effetto di aprire una grata nella quale m'introdussi; tirai la seconda leva e girai a destra fino alle due grate una di seguito all'altra, scelsi la prima e voltai a sinistra. Ripresi fiato e poi tornai dove avevo macellato i cani. Lì entrai nella seconda porta, in cima alle scale c'erano tre "siete morti e ancora non lo sapete" che mi aspettavano. Più avanti ebbi a che fare con un interruttore e una leva. Azionai quest'ultima e corsi verso la botola nel corridoio. Non ci crederete ma trovai un dolorosissimo M16; uscì di corsa per festeggiare. Tirai di nuovo la leva e premetti il pulsante per spegnare le fiamme che scaturivano dal terreno. Arrivai in fondo e raccolsi il chip. Per un pelo sfuggì alle fiamme e non divenni una "bella-ragazza-consapevole-del-suo-essere-donna-oggi" arrosto. Tornai al pannello fuori uso e lo riattivai col chip, ebbi accesso alla porta sulla sinistra. "Blastai" i nemici, prima e dopo la discesa e recuperai la fiocina dall'equipaggiamento appeso alla parete. Ennesimo bagno ed ennesima pesca proficua di due uomini-rana. Seguì il tunnel e riemersi in una cisterna molto profonda. Guadagnai la pedana e feci fuori i malfattori, senza dimenticare di azionate la leva in alto. Ebbi l'impressione che nella vasca con sul fondo una grata ci fosse qualcosa, ma entrai nella stanza appena sbloccata. Dovevo aprire quella cavolo di grata; ci riuscì trovando una porta con un pannello giallo. Nella zona con il panello che poc'anzi riattivato, dovetti muovere le mano, ma poi entrai in una nuova stanza. La leva spostò il blocco in cemento appeso alla gru. Questa manovra mi permise di raggiungere l'altra sponda e la tagliente sega elettrica. Dietro le casse trovai un passaggio e un simpatico un pulsante, ottenni una specie di filmato. Mi diressi nella locazione dove avevo arraffato l'M16: avevo compagnia. Mi accorsi anche che non era più come prima. Scesi di sotto e imboccai il passaggio. Alla fine mi calai in una camera già occupata. In un cadavere trovai un altro chip, utile per bloccare la minacciosa sega elettrica e beccarmi la concupita chiave d'accesso rossa. Ovviamente serviva per aprire la porta rossa. Avanzai, uccidendo un nemico, e raggiunsi una stanzetta angusta. Fu la volta di una grossa zona con nemici sopraelevati. Ebbi qualche problema, ma riuscì ad arrivare all'ometto moribondo e a parare con lui. Dovevo raggiungere una nave affondata!

MISSIONE 7: IN PROFONDITÀ
Il mio minisub cozzò bruscamente con la nave affondata. Non fu certo piacevole trovarmi sott'acqua senza un punto di riferimento, perciò optai per dirigermi a destra verso i resti della nave. Scovai un'apertura vicino all'ancora e finalmente aria! Meno piacevoli furono gli squali che mi seguirono. Riempiti i polmoni, entrai nel buco sul fondo della stanza; percorrendolo, in alto a sinistra, trovai un'altra uscita. Sempre verso sinistra raggiunsi un'apertura per una stanza con botola sul fondo. In fondo a sinistra c'era la leva di apertura. Con molto poco ossigeno entrai e percorsi il corridoio, fino alla stanza con delle casse che galleggiano. L'apertura a lato mi portò ad una leva che rese stagna la locazione. Mi arrampicai sulle casse e arrivai in una camera enorme con due passerelle ai lati. Dovetti fare i conti col terreno friabile e con un nemico col fucile, ma visto che ve lo sto raccontando… A questo punto scesi e uccisi i due marioli, puntando al buco in alto. La nuova zona era irta di corridoi; l'esplorai scorgendo un corridoio con delle fiamme e una scaletta. La utilizzai per salire e trovai una leva. Si era aperta una nuova porta. tutte le nuove leve che mi trovai di fronte mi permisero di spegnere le fiamme e raggiungere l'interruttore in fondo al corridoio. La soglia del nuovo ingresso preludeva un nuovo bagno. Arrivai in una zona formata da tre stanze una sopra l'altra. Odio i barracuda, per cui lo feci fuori; andai nella stanza in alto e azionai la leva. Puntai verso il basso, entrai nella porta aperta poc'anzi e utilizzai la seconda leva; mi precipitai a riprendere fiato. Ancora schifosi pesci. Finalmente tornai all'asciutto. Percorsi il corridoio e giunsi in una stanza molto ampia. Trovai un passaggio verso il basso, senza esitare ci passai attraverso e scoprì di essere in una camera anch'essa molto grande con un'apertura in alto corredata di leva. In un primo momento pensai di aver preso una cantonata nel tirare la leva; il rumore dei detriti che cadevano da una botola sul soffitto di solito è sinonimo di passaggi bloccati, ma non mi persi d'animo. Mi concentrai sulla parete sinistra della stanza in cerca di un'apertura, la trovai e la raggiunsi. Salita, cercai di raggiungere una leva in alto, dentro una nuovo pertugio prima inaccessibile. Tornando indietro passai per la seconda botola sulla sinistra, prima l'avevo lasciata perdere. La nuova stanza mi costrinse a fare dell'altra ginnastica arrampicandomi sul cumulo di materiale, per azionare una leva. Me le sognerò di notte. Tornai nuovamente indietro nella stanza piena di detriti e raggiunsi un tunnel in metallo, tramite il solito buco. Al termine del passaggio c'era dell'acqua e un simpatico uomo-rana in compagnia di amici. Un ultimo interruttore e mi preparai a ciò che mi riservava il domani.

MISSIONE 8: IL RELITTO DELLA MARIA DORIA
Uccisi l'uomo-rana e raccolsi gli arpioni, mi tuffai nella vasca, seguì il corridoio e atterrai su un piattaforma scivolosa che mi fece precipitare in un salone. Mi ripresi e raggiunsi il fondo del salone, notando tre blocchi sulla destra. Dovetti ingegnarmi per poterli spingere lontano e liberare così due corridoi nascosti . Scelsi quello di destra; al termine uccisi altri tre nemici e mirecai nella sala da ballo, trovandola capovolta. Ebbi a che fare con un cecchino e trovai una stanzetta accessibile da un'apertura sul pavimento. Schivando i vetri, raccolsi la chiave e tornai nel corridoio che avevo evitato. La chiave aprì la porta chiusa, ucciso il molosso, azionai una serie di pulsanti per aprire un passaggio nella sala da ballo. Richiusi il portale e raggiunta la sala, avanzai sulla rampa alla mia destra, trovando un circuito sopra una piccola piattaforma. La porta aperta poc'anzi era l'uscita.
Trovandomi in un corridoio con cinque porte, mi sbizzarrì ad provare ad aprirle tutte. Due si aprirono. Quella di destra mi condusse in una sala con un pulsante; spostando il blocco mi fu permesso azionarlo. Il movimento dell'altro blocco mi rivelò, invece, la porta appena sbloccata. Oltrepassandola m'imbattei, dopo un breve tragitto, in una porta in cima a un muro. Un'attenta arrampicata e qualche colpo di pistola risolsero questo tassello della missione. Oltre la porta dovetti ripetere il giochetto del blocco e del pulsante, ottenendo una splendida chiave. Tornai nel corridoio delle cinque porte e aprì la seconda accessibile. In una stanza attigua si trovava la porta arrugginita adatta alla mia nuova chiave. Nella nuova stanza, avvicinai il primo blocco al corridoio superiore e spostai l'altro blocco rivelando un nuovo cunicolo. Pessima pavimentazione e barili a tutto spiano ostacolarono, senza troppi danni, il mio cammino. Una delle mie sensazioni m'indicò che a destra, da qualche parte, c'era qualcosa d'interessante; come al solito l'ignorai. Andando a sinistra m'imbattei in un avversario. Entrai nel passaggio sottostante fino a raggiungere la barca, mi tuffai in acqua e giocai con l'ennesimo l'interruttore. Andai di corsa verso la porta appena aperta e azionai la leva dietro di essa. Entrai in un passaggio fatto da due scivoli, e dovetti saltare da uno scivolo all'altro per non cadere. Poi la botola si richiuse e ciò mi permise di salire e azionare la leva. Tornai indietro, entrando nell'apertura sulla parete e mi ritrovai in una grande sala. Il pulsante sulla sinistra e la corsa per passare attraverso la botola prima che si fosse richiusa, furono normale amministrazione. Il premio fu il secondo circuito e un altro pulsante da pigiare. Stavolta avevo prosciugato la stanza con la barca. Dovetti risalire e tornare, fino lasciarmi placidamente cadere nella nave e aprite la porta. Seguì il tunnel e girando a sinistra presto m'imbattei nel prezioso terzo circuito; precisamente in uno dei piani della sala da ballo. La tappa successiva fu il posto dove atterrai, facendomi un po' male, all'inizio. Mi lanciai in piscina seguendo il corridoio e un interruttore aprì magicamente una botola. Tre infingardi mi diedero del filo da torcere, ma ebbi il sopravvento e mi dedicai a spegnere le fiamme con in tre circuiti nel pannello. Tirando il blocco mi "alzai di livello" e trovai un'altra leva. Notai l'apertura in fondo alla stanza e solo un'abile manovra coi tubi nel soffitto mi permise di arrivarci. Il successivo corridoio non presentò difficoltà, già di più il tratto in acqua col barracuda e un nemico. Mi ripagò delle fatiche la visione della splendida vetrata. La zona, mi rivelò una la porta con la maniglia a ruota, dietro la quale si trovava un interruttore. Si aprì un passaggio sull'altro lato; mi precipitai e mi trovai a dover giocare con un altro blocco. Mi si rivelò un nuovo interruttore, necessario per accedere a una botola. Presto riuscì a trovare una preziosa chiave, utile per aprire l'unica porta provvista di serratura. Trovai e tirai la leva dietro di essa e tornai dalla vetrata. Avevo già notato una leva irraggiungibile, ora, grazie a uno dei soliti cubi potevo arrivarci e tirarla. Oh, incredibile, una nuova botola e dei nemici in un salone.
Al centro della stanza, m'insospettì un barile sul fondo. lo raggiunsi e scovai un tunnel sottomarino ben guardato da gentili animali marini, ma anche l'uscita dalla nave.

MISSIONE 9: LE CAMERATE
Mi trovai a bagno, ma prontamente andati a sinistra e trovai una leva per la via d'uscita. Dovetti presto menare le mani, ma non fu particolarmente impegnativo. Proseguì per l'unica via plausibile, utilizzando leva e buco della stanza del cattivo, e mi trovai in una locazione molto "meccanica". Imboccai il cunicolo poco distante. la sorpresa non fu delle più gradite con omacci e barili rotolanti poco socievoli. Io, però, sono attraente e spericolata quindi vinsi. Oltre il fuoco intravidi una leva; pensai bene di utilizzare il cornicione che avevo notato, e le fiamme furono estinte non appena misi in moto il meccanismo. Poi salì in un pertugio nei paraggi e trovai una nuova leva. nella sala macchine, avvertì che qualcosa era cambiato. Sfruttati al massimo le mie doti acrobatiche e raggiunsi la parte opposta della stanza. Arrivata sulla piattaforma ebbi una piccola schermaglia "verbale" e dovetti. Spostare un blocco di pietra. Poco dopo un altro blocco nascondeva gelosamente una via da seguire più avanti. Per ora, mi accontentai di rimettere le cose come le avevo trovate in sala macchine (con la stessa leva che le aveva mutate). Un'altra leva allagò la locazione sottostante e potei usare un interruttore prima irraggiungibile. Mi diressi verso la porta. Dovetti riprendere fiato più volte in attesa di trovare una botola posta sul fondo. la sorpresa seguente alla 'apertura non fu delle migliori: un duro combattimento marino. Uscita dall'acqua, dovetti uccidere dei ceffi prima di dedicarmi alla leva in grado di aprire la porta sul lato simmetrico.
Altre due leve; azionai quella a destra, un piccolo spostamento laterale e poi quella sinistra, mi voltai e balzai sull'appiglio che avevo creato. Una terza leva abbassò una piattaforma e io raggiunsi il piano superiore. Un blocco mi separava dalla via. Avanzai e mi fermai soltanto in prossimità di una stanza in pendenza; dovetti raggiungere il pavimento nei pressi delle colonne e saltai appena in tempo per evitare di franare con lui. Appesa, proseguì fino a trovare un corridoio pieno di avversari. Dovevo raggiungere il balcone e procedere per trovare un passaggio nel pavimento. Lì vicino trovai una chiave che mi permise di tornare sui miei passi e d'incrociare la porta che necessitava della mia chiave. L'ingresso nel teatro fu trionfale: una carneficina. Con calma azionai l'interruttore a destra, mi recai sul palcoscenico e utilizzai le casse. In alto c'era l'interruttore per allagare il pozzo (dove la mia abilità mi fece trovare la chiave. Mi accinsi a un altro tuffo per proseguire l'avventura..

MISSIONE 10: IL PORTO
Fa caldo qui, meglio uccidere il cattivo che gioca col fuoco e i suoi amici. Detto, fatto; in premio ricevetti pure il lanciagranate, nascosto nei paraggi. Un bel bagno e relativo tuffo olimpionico, mi permisero di trovare un'importantissima chiave. Oltretutto mi procurai anche il pesce per la cena.
Percorrendo il tunnel subacqueo raggiunsi una zona ricca di contenitori e cattivi. Mi misi a giocare con le casse e finalmente trovai una porta per cui io avevo la chiave. (vabbè che queste sono le mie memorie ma non vorrete che vi dica pure come pulirvi il naso!). Nuotatina e carneficina di un ometto tutto speciale col lanciafiamme. Oltre la botola c'era il pulsante per prosciugare una stanza. Vi ritornai e manovrai le casse per scovare un tunnel. Arrivai in una stanza parzialmente allagata. Sott'acqua me la cavi contro un sommozzatore e, a sinistra, notai un passaggio. Fuori dall'acqua seguì il canale, fino a intravedere la zattera sottostante. Trovai una chiave e altro "pesce", m'immersi e nuotai fino alla coperta della nave. Un po' di pallottole e l'impressione che in una piccola vasca averi trovato qualcosa, ma mi calai al livello sottostante e raggiunsi la piattaforma davanti a me. A destra sentivo che c'era qualcosa, ma proseguì aggrappandomi a un cornicione e a una nuova piattaforma (la pancia della nave). Vidi le casse sottostanti e mi lanciai rimanendo appesa al buco nella parete. Dopo il corridoio mi aspettava una scalata e la consueta sparatoria. Sul tetto del natante scovai un passaggio. Cassa e leva da manipolare, ed eccomi nella successiva locazione con una porta che mi aspetta. Il pavimento non mi convinceva, raggiunsi l'interruttore e tornai alla porta d'ingresso. Presi le scale, seguì il corridoio e trovai una chiave nascosta. Ancora una gita nei pressi delle casse e cattivi con la mania del fuoco. Il magazzino, ora accessibile, conservava per me una statua molto simpatica e gentile.

MISSIONE 11: IL TIBET
Ero un po' infreddolita con i pantaloni corti, ma non potevo deludere i miei fan privandoli della vista delle mie belle gambe. Per scaldarmi "giocai" con le palle di neve, poi entrai nel passaggio in alto. La parete in ghiaccio celava la strada che scovai con un bel salto. Il passaggio, sorvegliato da due pennuti, mi portò a un burrone; una breve caduta nel vuoto mi rivelò la strada da seguire. Ero nel cuore della montagna. Mi diressi a destra, evitando di essere infilzata, fino alla stanza bagnata e appuntita (con acqua e stalattiti, che diamine un po' di fantasia!). continuai il cammino lungo il burrone e trovai presto ci che curarmi. La mia meta era un allegra casetta di montagna, prima dovetti fare i conti con due bruttoni e con la mia sensazione che avrei trovato qualcosa sulla destra. Finalmente non più a piedi; condussi la motoslitta fino alla radura con diversi blocchi. L'abbandonai e mi accinsi a spostare i blocchi e sistemare i due gattoni. La strada per la rampa era libera, così mi lanciai in manovre alla maniera dei film. Arrivai al burrone, scesi e, a destra trovai una camera con una leva. tornai al mezzo e superai il burrone. Ovviamente varcai la porta. Un tragitto costellato da uccisioni precedeva un salto e uno slalom tra palle di neve. Dovetti scalare proprio la parete che le aveva lasciate cadere. Con gioia trovai una chiave. In basso ruppi la parete di ghiaccio e uccisi un cattivo. Percorsi il corridoio fino ad arrivare a una vallata, entrambe le scale portavano a qualcosa di buono ma a me serviva la slitta. Misi in moto e arrivai al ponte, azionato con la chiave in mio possesso. Corsi in fondo alla camera e sentì un rumore poco promettente, invece il laghetto ghiacciato era sparito, liberando la chiave dello chalet. Nemico motorizzato, nemico morto. La casetta della pubblicità mi aspettava, leva e tre uomini da stendere. Uscita mi aspettava un nuovo ceffo, che mi regalò la slitta con cui mi diressi all'apertura nei paraggi. Oltre il burrone ebbi una delle mie sensazioni ma proseguì e dovetti vedermela con due bestioni. Vidi un blocco e lo mossi, col risultato di avere altri due energumeni tra i piedi. Avanzai fino all'ennesimo burrone e me la vidi con un tiratore. Non mi rimase che lanciarmi con la slitta in un passaggio oscuro. Fortunatamente atterrai in acqua; sicura di essere vicino al monastero che stavo cercando.

MISSIONE 12: IL MONASTERO DI BARKHANG
Cominciai a farmi strada col piombo. Poi salì la scala e raggiunsi la passerella. Vicino alle rocce, scivolai su quella di sinistra arrampicandomi, fino a una nuova passerella. Sfondai una finestra e diedi un'occhiata. Dovetti fare i conti con due cattivi, scoprendo di essere benvoluta dai monaci. Nella stanza con la scala, salì alla volta della chiave posta su una balconata interna.
Raggiunsi un salone con tanto di statua, la mia chiave aprì la porta e mi trovai coinvolta in una rissa con monaci e cattivoni. Entrai nella sala e presi il corridoio in fondo a sinistra. Nella prima porta a destra, c'era la strada per una botola; che si rivelò essere un trabocchetto. Salì le scale e sgridai quattro nemici che mi tendevano un agguato. Mi calai dalla finestra di fronte a me e presi le scale; la prima ruota della preghiera era a portata di mano. Tornai sui miei passi e tirai la leva: il portale era aperto. Nella sala della statua imboccai il primo corridoio, fino a delle lame, ne superai una e girai a sinistra per ottenere una chiave. Raggiunsi la stanza dove ero entrata nel monastero e aprì la porta con la nuova chiave. Cavolo, un'altra chiave! Sta diventando un ossessione! Raggiunsi il tetto del monastero e dietro la statua trovai una leva che spense le fiamme. Imboccai il corridoio girate e dovetti presto combattere. Nei paraggi trovai una leva che aprì un cunicolo nel quale m'infilai.
Una vetrina mi sperava da due gemme; le raccolsi e mi diressi verso un portale salendo le scale. La pietra mi permise di aprirlo; dietro la cassa che vidi c'era la seconda ruota della preghiera.Tornata dalla statua, scelsi la scala nel corridoio centrale; aggrappandomi alla mano della grande statua, alla testa, arrivai all'apertura dove sistemai la seconda pietra preziosa. Sotto le fondamenta del monumento si trovava la botola che avevo appena aperto. Raggiunsi una stanza dove azioni la leva e varcai la porta. Con la cassa bloccai il flusso di acqua e prosciugai la piscina. Vi entrai e raggiunsi la cassa che celava un'altra ruota della preghiera. Ritornai nel luogo dove avevo sfondato la finestra all'inizio; più avanti c'era la via da seguire, fino a una vasca dove mi tuffai. Mi affrettai lungo il pozzo e raggiunsi un passaggio, mi destreggiai con i trabocchetti e risalì la scala, uccidendo i cattivi; arrivai nella stanza buia e feci mia la ruota della preghiera; evitai per un pelo di bruciarmi e tornai al corridoio della piscina. Tutte le mie qualità atletiche furono messe a dura prova, ma alla fine arrivai alla chiave che mi serviva. Seguì il passaggio fino a trovarmi nella piscina prosciugata. Aprì la botola nei pressi della statua. Mi diedi da fare con leva e scala e proseguì fino a incontrare un ponte. Nella casetta trovai la ruota che mi mancava. A rotta di collo mi diressi nella sala dove dovevo sistemarle tutte e misi al posto d'onore, sull'altarino, la statua che avevo trovato al porto. Ero pronta per le catacombe di Talion.

MISSIONE 13: LE CATACOMBE DI TALION
La passerella nascondeva delle insidie, non ci feci caso e arrivai in una camera. Ebbi la mia solita impressione, me tornai indietro seguendo la scala. Dovetti abbattere quella specie di yeti e trovai una leva vicino alla cancellata. Tornai sui miei passi e, facendo attenzione ai pericoli, arrivai a una piscina, con due fastidiosi avversari. A Sinistra notai una maschera protetta da una gabbia. La valanga e gli animali mi lasciarono indifferente, feci in modo di raggiungere la parete da dove erano cadute le palle e trovai la leva per sollevare la gabbia. Presi la maschera e proseguì. Mi lasciai cadere mollemente nella piscina e potei aprire il cancello con la maschera; altra caduta di neve e simpatico gruppo di gattoni in gita aziendale. Nella nuova stanza raggiunsi l'apertura a sinistra. Il pozzo sulla destra celava una seconda maschera. All'asciutto dovetti vedermela con dei bricconi. Nella locazione precedente mi diressi verso la scala sulla destra. La maschera mi permise di oltrepassare la porta e mi trovai un luogo decisamente buio. Accesi un bengala e andai a tirare la leva sulla rampa in centro. Ben quattro mostri mi diedero del filo da torcere, ma li finì e mossi il blocco lì vicino. Arrivai dove c'erano le grate e tirai la leva. La nuova porta nascondeva nemici
e un ponte tibetano (appunto!). Avanzai ed evitai la valanga. Mi tuffai nella vasca e dovetti combattere ancora. Nella stanza vicina girai a sinistra, ed ebbi un presentimento. Dalle parti del portale mi adoperai per salire su un blocco e sulla scala. In cima un balzo mi fece raggiungere la leva per aprirlo. Un percorso molto insidioso contrassegnò la tappa successiva. Dovetti evitare le valanghe che sfondarono una porta, apribile con la leva che trovai nel baratro dei gattacci. Oltre la porta, passai su entrambe le grate e feci aprire due ingressi. Una bella corsa e un po' di tempismo, oltre al pulsante dalle parti del ghiacciaio, mi portarono al palazzo di ghiaccio.

MISSIONE 14: IL PALAZZO DI GHIACCIO
Subito sparai alla campana e si aprì una porta. Entrai e aprì i due cancelli suonando le campane. Mi avvalsi dell'aiuto dei trampolini nella stanza che, per poco, non mi fecero finire male. Macellai un po' di carne Yeti e utilizzai la catapulta al centro, afferrando il cornicione appena in tempo. La prima leva e la seconda battaglia, prima di tirare un'altra leva. nel corridoio mi fermai per una delle consuete sensazioni, ma procedetti verso il bestio. Invertì la direzione di marcia e raggiunsi i cancelli. utilizzai un'altra catapulta, e raggiunsi le rampe simmetriche. Dovetti sparare alla campana per aprire un cancello; oltre il quale salì una scala e feci fuori uno yeti. Il pertugio mi attirava. M'infilai ed ebbi un presentimento, prima di saltare dall'altra parte del canale. Avanzai e mi scontrai con delle tigri, ottenendo una maschera. Nel corridoio prima del canale scovai una porta che si aprì e mi consentì di avanzare. Feci un birillo dello yeti e mi trovai in una stanza con delle aperture sul pavimento. Scesi con cautela lungo la parete e mi occupai dello Yeti. Un bengala mi permise d'individuare la maschera nei paraggi. Oltre il ponte percorsi il corridoio e tirai la leva. il lago sottostante era accessibile e ricco di pesci. Uscita raccolsi il martello per il gong e uccisi diversi mostri. Tornai indietro e raggiunsi il burrone grazie ai blocchi. Mi lasciai andare e afferrai il bordo; un balzo all'indietro e potei raggiungere indisturbata il buco che celava il gong. Una suonatina e avanzai. A sinistra trovai una scala e, poco oltre, la leva che fu l'origine di un presentimento. Mi precipitai verso il palazzo e varcai una delle due porte, felicissima di aver trovato il tanto sospirato Talion. Molto meno felice fu l'uscita, dove trovai ad attendermi un mostruoso essere; ma, come vedete, sono ancora qui a scrivere.

MISSIONE 15: IL TEMPIO DI XIAN
Caddi in una botola e mi lasciai andare fino ad arrivare ad una cascata. Piccola parentesi ittica, e nuotai fino all'entrata del tempio. Terminate le tigri, raggiunsi il tetto tramite il trampolino. Azionai la leva e mi diressi verso la botola. Una serie di scale e la sensazione contraddistinsero questo tratto di cammino. Guadagnai l'uscita verso le scale e le punte acuminate. Stando sulla destra, raggiunsi e utilizzai la scala, per arrivare in cima e saltare sull'altro versante. Percorsi la passerella per poi atterrare sul blocco. Saltai nell'apertura di fronte a me. Azionai la leva in alto e aprì la porta del tempio. All'interno superai la porta aperta e arrivai di fronte agli scivoli. Fui salva quando agguantai la roccia in fondo alla sala. Notai un'apertura che mi condusse a una leva fittizia. Caddi come un salame e scampai, tirando la leva molto in fretta, per miracolo al trabocchetto. Feci un po' di luce e azionai la leva. andai verso la porta in alto badando al trabocchetto. Riguadagnai tranquillità, interrotta da alcune fastidiose aquile. Una serie di passerelle e una porta poco gentile precludevano il mio ingresso in una stanza. Percorsi il corridoio prendendo bene il tempo e poi pigiai i due interruttori, destra e sinistra. Evitai il masso rotolante e saltai sulla piattaforma sotto la testa del drago e raccolsi il sigillo. A destra azionai la leva e raggiunsi il luogo c'era il sigillo. Arrivai sulla piattaforma a sinistra e sul trampolino. Andando per piattaforme, guadagnai l'uscita in alto. Intravidi un trampolino nascosto che suscitò in me una delle mie solite sensazioni, ma non ci badai. Appena raggiunta la porta, tirate il blocco per due volte e andai in basso. Due felini in meno, e potei aprire la porta col mio sigillo. Piccola ruota pericolosa e arrivai nella stanza con tre leve. Molto velocemente le azionai e corsi fuori. Alla volta della vasca me la vidi con un pesce e tirai
la leva. La stanza era piena d'acqua. Un po' d'aria e via verso il tunnel. nuotai fino al tunnel più piccolo e azionai la leva alla fine del passaggio. Una porta si aprì e c'era una leva. in un lampo tornai alle leva dalle parti del tunnel minore e riuscì ad aprire una chiusa. Nuotai fino alla porta aperta e tirai la leva. oltrepassai la grata, e andai a far compagnia a un pesce. Un'altra porta e leva che rivelano una preziosa botola. Arrivai, finalmente, alla chiave che avevo notato appena arrivata e potei aprire il cancello. Giunsi a un bivio, a destra mi aspettavano una leva e un barracuda. Nuova botola da seguire che mi portò in un nido di ragnacci schifosi. Feci un macello e andai avanti. Proprio sopra le colonne, scovai una piattaforma abitata da un ragno incavolato nero. Gli spiegai le mie ragioni. Qualche balzo tra le colonne e misi nello zainetto una bella chiave. Aprì la porta dalle parti del tempio e girai a destra; tra massi e piattaforme raggiunsi il ponte di corda. Uccisi due tigri e mi arrampicai sulle colonne. Evitai di farmi male con la lama e salì sulla passerella in alto. Avanzai verso il ponte, dopo il quale c'era un bel pulsante. Tornai ai trampolini e feci un bel salto all'indietro pronta a calamitarmi al primo appiglio. Feci fuori un volatile e arrivai nella stanza con la lava. Raggiunsi le scale e salì in alto per azionate la leva (dimenticavo di dirvi che avevo evitato ben due trabocchetti). Proseguì fino al luogo che celava la chiave che mi serviva. Scesi con cautela e grazie alla chiave si aprì un passaggio e andai verso la scala dietro di me. Arrivai in cima, ignorai la leva, e raggiunsi al luogo che avevo lasciato poco innanzi. Girai a sinistra e arrivai alla scala dopo le piattaforme. A questo punto rischiai molto per evitare le lame, dovendo compiere una manovra azzardata e pericolosa che raramente avevo provato: il salto con giravolta.

MISSIONE 16: LE ISOLE GALLEGGIANTI
Scesi sulla sinistra, andai in fondo e terminai il guardiano. Saltai nell'apertura tra le colonne, e raggiunsi l'isolotto e la prima piastra. Tornai sui miei passi e saltai dentro la gabbia. Con gli scivoli, arrivai alla leva; entrai nel corridoio e mi fermai solo sulla piattaforma. Due cattivi mi sbarrarono il passo, me li mandai all'inferno. Usai la botola sul soffitto ed ecco una piastra. Scesi e ammazzai un ceffo. Dal bordo della piattaforma mi calai al livello inferiore. Una leva aprì il passaggio dietro di me. Più avanti salì lungo le piattaforme fino ad arrivare all'entrata del palazzo, con relative guardie da uccidere. Le piastre mi permisero di entrate. Altro nemico e potei andare verso sinistra.
Raggiunsi il tetto della costruzione, dopo aver evitato massi rotolanti. Con la carrucola arrivai facilmente al ponte in basso. Un bestione m'impediva di tirare la leva. tutto sistemato, mi arrampicai sulla parete opposta alla carrucola. Tornai indietro andando a destra. Si ripropose la carrucola con la quale arrivai al portale. A sinistra saltai sulla piattaforma e tirai la leva. potevo superare il pozzo di lava centrale. Aprì la botola sul ponte, ritornai alla piattaforma e mi tuffai nella botola. Trovai un passaggio a sinistra, ma prima trai la leva. ancora trabocchetti; fortunatamente la leva mi fece sopravvivere. Vicino al pozzo di lava, spostai il blocco e scoprì una via. Dalla stanza con le punte acuminate saltai sul cornicione per avere il piacere di tirare una nuova leva. oltre il cancello si trovava una stanza particolare. Entrai nello scivolo e mi gustai un'altra leva. una piccola folla di agguerriti avversari mi voleva fare la pelle ma, visto che gli eroi non muoiono quasi mai, vinsi e festeggiai con tutte le leve. Finalmente l'ingresso principale era aperto. Dovetti salire saltando da una parete all'altra. In cima mi aspettava un ninja. Sentivo che oltre il blocco e la carrucola si trovava la fine del mio viaggio.

MISSIONE 17: IL DRAGO (Grisù)
Feci tacere un po' di feccia e mi trovai al cospetto del drago. Rimasi basita ma le sue fiammate mi fecero riavere immediatamente. Dovetti usare con lui le mie armi più potenti, lasciando stare le altre, e tuffarmi in acqua alcune volte per non morire bruciata. Le colonne spesso mi offrirono riparo e, dopo una lotta estenuante, finalmente il mostro agonizzò davanti ai miei occhi. Estrassi il pugnale dal suo ventre: AVEVO SCONFITTO IL DRAGO! Sono nella mia camera a riposare e scrivere queste memorie, pensando alla prossima avventura… ma… cos'è questo rumore forse non è ancora finita…

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